La mostra, che inaugura lo spazio espositivo in Via Limone e curata da Beatrice Merz, presenta lavori selezionati per la loro eccezionalità senza seguire un criterio cronologico, al fine di avvalorare uno dei tratti peculiari dell’artista, l’assenza del tempo. “Per me il tempo continua e non smette, quando ritorna è lo stesso tempo, anche se è diventato diverso. Questo senso di non avere il senso del tempo mi avvicina in modo non sistematico e mentale, soprattutto fisico, a certi modi di pensare orientali, che non hanno proprio il senso del tempo, che è scaduto” (Mario Merz).
L’esposizione comprende più di 30 opere tra cui una selezione di installazioni, disegni e dipinti esposti nelle più rilevanti personali e collettive e fino ad oggi mai più presentate al pubblico. Rivivranno – su enormi tele – animali selvaggi preistorici come il rinoceronte, il coccodrillo, la tigre, il gufo, che dialogheranno con igloo e tavoli, strutture protagoniste da sempre dell’alfabeto merziano.
La mostra nasce dall’importanza che il luogo e la sua intensa memoria rivestono nell’accogliere le opere e nell’interagire con esse. I lavori si inseriscono in tutti gli spazi, interni ed esterni, dialogano con la struttura, restituendo l’immediata sensazione di trovarsi in un vero e proprio “paesaggio” e rispettando la poetica dell’artista. “La casa è una relazione tra lo spazio e il tempo. Il tempo è creatore e distruttore di spazio. Lo spazio non è autonomo e statico. Lo spazio è controllato dal tempo” (Mario Merz).