La Fondazione dedica un intero allestimento per presentare una selezione di opere di Mario Merz profondamente legate al tema della natura.
Per questo progetto sono state selezionate accuratamente una decina di opere importanti eseguite dalla metà degli anni settanta agli anni duemila, tra cui disegni, pitture, neon, igloo e installazioni; alle opere sono abbinati e riportati sul muro alcuni testi che provengono da appunti, da libri dell’artista, o estratti da sue interviste.
La mostra vuole creare sì una riflessione espositiva fatta di immagini, ma anche e soprattutto una narrazione poetica, un racconto immaginario di un artista eclettico che è stato anche un po’ scrittore, matematico, biologo…
L’allestimento sottolinea l’attenzione dell’artista per il mondo vegetale e per quello animale; la sua ricerca è incentrata sul rapporto tra natura e cultura, sull’osservazione costante dei processi di crescita, delle leggi fondamentali che governano l’universo perché abitare la terra significa osservare e partecipare alle sue evoluzioni.
Il percorso racconta di equilibrio collegato alla forma della spirale, di matematica e di tempo, di progressione numerica e produttiva. Lo spettatore si trova immerso in un paesaggio costituito da forme, figure e parole, nel tentativo di riorganizzare il binomio cultura – natura.
A completare l’allestimento alcune vetrine contenenti schizzi, quaderni e piccoli disegni inediti.