Fondazione Merz

Mostre

Passate

Marzia Migliora. Tanatosi

9 novembre 2006 – 28 gennaio 2007

 

A cura di Beatrice Merz

Cinque lavori, tra installazioni e video, che l’artista ha concepito appositamente per lo spazio della Fondazione, costituiscono un percorso che si svela tra le opere di Mario Merz.

Filo conduttore è la percezione, e l’uso di tutti sensi diventa unità di misura e strumento per relazionarsi con il mondo esterno.
Da questo tema l’artista sviluppa un discorso più ampio, soffermandosi in particolare sulla condizione di cecità che diventa metafora delle paure, che non si possono vedere né toccare, ma sono presenze tanto “solide” da alterare la percezione della realtà.
Questo ciclo di lavori cerca di stimolare chi vede a farlo non solo attraverso gli occhi ma, per esempio, mettendo in pratica il rapporto tattile con gli oggetti o ascoltando il suono che si rifrange nello spazio.
L’artista fa vestire, a chi vede, i panni di chi è impossibilitato a farlo e a chi non vede, consegna alcuni strumenti utili per fruire una mostra d’arte contemporanea.
Toccare, guardare, ascoltare, contare… come in un esercizio il cui il risultato è l’esperienza.

Accompagna il progetto un libro d’artista, edito dalla Hopefulmonster, che racconta il percorso della mostra attraverso i disegni in rilievo e i testi scritti in Braille: un ulteriore strumento per rendere accessibili le opere a persone non vedenti.
Il libro raccoglie anche la documentazione fotografica della mostra e si avvale di un testo critico di Jérôme Sans, direttore artistico del Baltic Centre for Contemporary Art di Gateshead.