La Fondazione Merz partecipa al progetto L’Albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte, la mostra diffusa sul territorio nazionale che coinvolge numerose istituzioni pubbliche e private a cura di Achille Bonito Oliva, con un’opera inedita dell’artista cileno Alfredo Jaar.
Collocata nello spazio esterno della Fondazione, l’installazione dal titolo Che cento fiori sboccino ha un chiaro riferimento alla campagna maoista del 1956, che iniziò incoraggiando la libertà di parola e di critica costruttiva per promuovere la rivoluzione, ma che venne poi brutalmente interrotta, trasformandosi in una vera disgrazia per il dibattito culturale e intellettuale.
Un concetto che Alfredo Jaar ha già affrontato, ma mai prima d’ora sotto questa forma e in uno spazio aperto.
Per la Fondazione Merz l’artista disegna il simbolo dell’infinito utilizzando fiori che tracciano il perimetro dei due cerchi. Nell’accostare il numero di 100 fiori al simbolo dell’infinto l’artista inverte la formula di Mao e rinnova un appello alla coscienza e alla bellezza della natura: una bellezza destinata a esaurirsi se non si è in grado di affrontare le critiche costruttive. Completa l’installazione, la scritta al neon Che cento fiori sboccino.