La prima edizione ha visto la Fondazione proporre, in due spazi distinti e fortemente caratterizzati quali la piccola confraternita dei SS. Euno e Giuliano in Piazza Magione, chiusa da tempo e messa per la prima volta a disposizione del pubblico dopo un importante intervento di restauro a cura della città, e il formidabile spazio dell’ex Monte di Santa Rosalia presso Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia, le opere di Wael Shawky, vincitore della prima edizione del Mario Merz Prize.
Alla seconda edizione, il ruolo della Fondazione è stato di curatore e organizzatore, in specie per i contenuti di arte visiva, in collaborazione con European Alternatives e Città di Palermo – Assessorato alle CulturE.
Nell’edizione, dal titolo ÜberMauer, la Fondazione ha proposto un dispositivo di mostra diffuso nella città, riunendo opere storiche e inedite di affermati artisti internazionali, di artisti italiani o residenti nel nostro Paese e di palermitani che hanno aperto i propri studi ad una serie di visite, performance e incontri pubblici.
Nell’anno in cui ricorrevano il cinquantenario dei moti di Stonewall e i trentennali della rivolta di piazza Tienanmen e della caduta del Muro di Berlino, ÜberMauer ha proposto un percorso di analisi e testimonianza sulle possibili declinazioni del muro, inteso come elemento simbolico, politico, storico e psicologico. Estendendosi tra il mare, la Kalsa e il Cassaro, le installazioni e i progetti hanno coinvolto numerosi spazi pubblici e privati disseminati nel tessuto cittadino tra il popolare quartiere arabo della Kalsa fino al Cassaro.
Gli artisti, invitati a partecipare alle Biennali, interpretano anche il ruolo di ambasciatori di una città che ha saputo fare del tema dell’accoglienza e dell’integrazione il centro dei propri percorsi amministrativi e culturali, in linea con la tradizione più che millenaria di un territorio posto naturalmente a ponte tra popoli, esperienze, storie e comunità.