Democrazia non è più sinonimo di Europa e di Stati Uniti. Il governo del popolo si è “indigenizzato” confrontandosi e ibridandosi con tradizioni politiche e contesti sociali vari e disparati. Gli esempi di Taiwan, Australia e Antartide ci consentono di ragionare su quello che possiamo imparare dalle democrazie degli altri, per superare la mentalità eurocentrica e aprire così nuove prospettive di democrazia cosmopolitica.
John Keane insegna Politica all’Università di Sydney e al Wissenschaftszentrum di Berlino. Nei suoi studi sulla democrazia ha teorizzato e difeso, molto prima delle rivoluzioni del 1989, il ruolo della società civile nella opposizione ai regimi dell’Europa centro-orientale. Nel 2021 è stato candidato al Premio Balzan e al Premio Holberg per il suo contributo alle scienze umane. Tra i suoi numerosi libri, tradotti in 35 lingue: Potere e umiltà. Il futuro della monitory democracy (Hopefulmonster 2021).
Anna Loretoni insegna Filosofia politica alla Scuola di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa, dove è Preside della Classe Accademica di Scienze sociali. Ha coordinato il Ph.D in Politics, Human Rights and Sustainability. Ha svolto vari soggiorni di studio all’estero, presso le Università di Vienna, Francoforte, la Columbia University (NY) e l’Università di Pechino. Tra le sue pubblicazioni: Teorie della pace. Teorie della guerra (ETS 2005), Ampliare lo sguardo. Genere e teoria politica (Donzelli 2014).
Valentina Pazé insegna Filosofia politica e Teorie dei diritti umani all’Università di Torino. Si occupa di teorie antiche e moderne della democrazia e dei diritti e dell’analisi di concetti politici come libertà, potere, rappresentanza. Tra le sue pubblicazioni, Comunitarismo (Laterza 2004), In nome del popolo. Il problema democratico (Laterza 2011), Cittadini senza politica. Politica senza cittadini (Edizione Gruppo Abele 2016).