Sono due mondi, due storie, due epoche quelle che si incontrano nelle Sale di Palazzo Ardinghelli, sede del MAXXI L’Aquila, nelle opere di due artiste nate a 50 anni di distanza in luoghi tanto lontani come lo sono l’Italia e l’India. Una doppia personale di due indiscusse protagoniste dell’arte contemporanea internazionale, Marisa Merz (1926-2019) e Shilpa Gupta (Mumbai, 1976), curata da Bartolomeo Pietromarchi e Fanny Borel e realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz, con il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti e il Patrocinio del Comune dell’Aquila.
La mostra, il cui titolo si ispira al celebre testo incompiuto di Maurice Merleau-Ponty, Il visibile e l’invisibile, uscito postumo nel 1964, accoglie circa 50 opere delle due artiste creando tra i loro lavori un dialogo sospeso nel tempo e nello spazio, che annulla le distanze e dona loro nuove prospettive e significati. Cultura orientale e occidentale s’incontrano e si confrontano nelle sale barocche del museo che privilegiano la dimensione intima e privata, in una conversazione tesa e precisa sui temi del visibile e dell’invisibile, del detto e del non detto, del concreto e dell’astratto suggerendo ed evocando riflessioni artistiche, filosofiche e politiche inattese.