Fondazione Merz e MUVE, Fondazione Musei Civici di Venezia, presentano la mostra Velme, un progetto site specific di Marzia Migliora. Le opere sono allestite in alcune delle sale del Museo del Settecento Veneziano con sede nello storico Palazzo Ca’ Rezzonico.
Il progetto è connotato da modalità espressive ricorrenti nella produzione dell’artista: la volontà di mostrare ciò che è nascosto e far riaffiorare ciò che è sommerso, la relazione con lo spazio e la storia dei luoghi.
Marzia Migliora intende fare emergere le contraddizioni e i ripetuti sfruttamenti – delle risorse naturali, di quelle umane e del lavoro, propri della storia dell’umanità – attraverso le suggestioni che giungono dalla storia della città lagunare e dalle opere custodite a Ca’ Rezzonico, mettendole in dialogo e in contrasto con quelle da lei realizzate.
L’artista compie questa operazione estrapolando dalla collezione alcuni elementi, vivificandoli e mettendoli sotto una luce nuova, spostando il punto di vista del visitatore e così facendo restituendoli a noi e al nostro tempo.
Il titolo della mostra sintetizza molto bene le riflessioni che sono alla base del progetto.
Il termine velma indica una porzione di fondale lagunare poco profondo, che emerge in occasione delle basse maree. Le velme, così come l’intero ecosistema lagunare veneziano, sono fortemente a rischio a causa del degrado morfologico dell’area e dell’erosione dei fondali marini, determinati dalla scarsa consapevolezza e dalle continue violazioni perpetrate dall’uomo.
La velma, “luogo” di relazione tra acqua e terra, simbolo di qualcosa di sommerso che non deve smettere di emergere, diventa quindi “un’urgenza del presente” e un ponte che ci collega con il passato.