Un dialogo a due tra musica e danza: sottili filigrane si rifrangono tra i brani di Sciarrino e Debussy, nel suono di uno dei più rappresentativi flautisti della scena internazionale, e le coreografie appositamente create e agite da una giovane e intelligente figura della danza torinese che porta in scena il “non sense”, lo stropicciamento giocoso delle parole e del gesto, aprendo così alla possibilità di alchimie sempre nuove.