Per la rassegna di arte e musica Meteorite in Giardino 4, l’artista Maurizio Vetrugno propone – unitamente al jazz del trio composto da Elisa Marangon, Filippo Cosentino e Giovanni Sanguineti – l’opera Lead Baloon, presentata in anteprima il 23 maggio all’Alba Music Festival di Alba.
Lead Baloon è una scultura formata da tre boomerang in legno, presentati come lacche cinesi nere e rosse o lasciati nel loro colore naturale di hardwood trattato ad encausto: montati ognuno su una barra metallica sottile e basculante, sono poggiati a loro volta su una base di andesite. L’artista, come sempre nel suo lavoro, pratica una forma di scultura che rimanda a oggetti di uso quotidiano che, lui stesso afferma, “vengono in qualche modo traditi nelle loro funzioni. Nella deviazione del buon senso inteso come senso comune. Questi oggetti, i boomerang, non avrebbero potuto essere dipinti, né ricamati come immagine su una tela, né fotografati. Rimandano solo a se stessi come oggetti negati”. In questo caso il boomerang, usato ancora oggi come arma da caccia, conserva nella fantasia collettiva qualcosa di magico; inoltre, il suo ritrovare la strada e rifare al contrario lo stesso percorso da cui è partito, ha fatto sì che l’oggetto potesse diventare un giocattolo dall’apparenza innocua, a differenza di altre armi-giocattolo. Il titolo dell’opera (letteralmente pallone di piombo), in contrasto evidente con la scritta che ognuno porta I Love You, definisce di fatto uno stato d’animo: un messaggio che può o è diventato uno Scherzo Pesante. Viene in mente che la dichiarazione d’amore lanciata con un oggetto contundente non possa tornare indietro senza rischi. Perché palloni di piombo? Si sa che quelli non volano se non con un propulsore di energia che può essere anche negativa!
“Il boomerang è pur sempre un’arma, il cui scopo che non sfugge a nessuno, è di tramortire il bersaglio o ritornare nelle mani di chi sta cacciando. E’ cosi che succede nella lotta amorosa?” si chiede l’artista Maurizio Vetrugno, “è ancora lecito parlare di amore? E comunque questi boomerangs che dopotutto potrebbero anche volare, tornano davvero nelle mani di chi li lancia senza che ci sia stato una perdita da parte del cacciatore? Questo è lo scherzo pesante…”.
La grande musica jazz del Novecento è protagonista del programma musicale della serata: l’inedito trio Marangon-Cosentino-Sanguineti propone un viaggio attraverso melodie e armonie che hanno contribuito a trasportare nella modernità questo linguaggio musicale. Modernità appunto: spesso grazie al genio dei compositori si è suonata musica “fuori dalla propria epoca” ed è il caso dei brani di Duke Ellington e Cole Porter che hanno scritto melodie meravigliose ma con armonie – e regole – che solo qualche decina d’anni più tardi si sarebbero trasformate in consuetudine compositiva. Tre sono le caratteristiche principali che un brano jazz deve possedere: la prima è la sorpresa, ovvero stupire l’ascoltatore; la seconda è la varietà data dalla componente africana che questa musica si porta dietro e l’ultima è quel-non-so-che data dall’influenza iberica di cui il jazz ha tanto risentito. Questi elementi hanno agito sui compositori in diverse maniere e spesso ha portato alla realizzazione di pagine di musica più riflessiva e meditativa come quella proposta con i brani di Kenny Wheeler e A. Carlos Jobim.
in collaborazione con Alba Music Festival e Novalis Contemporary Art.