Il violoncello di Umberto Clerici e gli archi del Conservatorio di Sydney creano il filo musicale che, in un percorso immaginario, segna un primo contatto artistico tra la Fondazione Merz e una cultura geograficamente collocata agli antipodi del nostro mondo, nell’emisfero australe.
Le songlines vengono descritte bene da Bruce Chatwin nel romanzo “Le Vie dei Canti” intessuto sulla tradizione orale della cultura aborigena con i suoi miti della creazione; le linee immaginarie della musica, dei canti e delle danze propiziatorie che attraversano tutto il continente oceanico, uniscono e differenziano topograficamente, rappresentano le culture, condividendo i timori e le speranze, generando conoscenza e volontà di affrontare il comune destino della vita sulla terra. L’idea di questo percorso, così affascinante e lontana per la cultura occidentale, è il suggerimento per una Songline universale: vocabolari a confronto con la natura che li circonda, nei modi più diversi, al fine di innescare un proficuo e affascinante gioco di corrispondenze. Un piacere per le sensibilità più diverse e un richiamo per attirare una riflessione sui pericoli che il nostro pianeta sta correndo. Si vuole contribuire, così, a generare una coscienza riflessiva oltre che stimolare un fattore di crescita reciproca e di allargamento dell’orizzonte visivo.
in collaborazione con: DE SONO associazione per la musica | Sydney Conservatorium of Music, The University of Sydney | National University of Samoa | Atenisi University of Tonga | Earthskin Auckland