Elena Volpato, conservatore e curatore della GAM di Torino, parlerà del rapporto tra scrittura e opere visive, percorrendo alcune tappe della storia dell’arte occidentale dove la compresenza del visuale e del verbale ha costituito una delle forme più antiche d’interrogazione sulla natura dell’immagine e dell’arte, a partire dal quel nodo inestricabile di significati e ambiguità che nascono dall’apposizione della firma dell’autore sulla sua superficie. Da quella firma con cui, da secoli, si avvalora e insieme si contraddice l’immagine, riportandola al suo essere superficie e colore nell’atto stesso di sancirne la compiuta realtà, si arriverà a considerare alcune opere visive contemporanee, costituite unicamente di elementi verbali.
Elena Volpato, nata a Venezia nel 1973, ha dato vita nel 1999 alla Videoteca GAM, prima collezione pubblica di video d’artista in Italia. Dal 2009 è conservatrice responsabile delle collezioni del contemporaneo della GAM di Torino. Ha collaborato alla realizzazione di rassegne di video d’artista in numerose istituzioni internazionali come il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia o la Tate Modern di Londra. Ha pubblicato numerosi saggi dedicati a diversi temi di arte contemporanea. Ha collaborato con Saturno, supplemento culturale del Fatto Quotidiano nel 2011 e 2012.
Dal 2017 al 2019 ha curato le mostre di FLAT, Fiera Libro Arte Torino tra cui: Lettura per voci e silenzio e Dieter Roth. Le Pagine.
Ha curato presso la GAM di Torino numerose mostre monografiche di artisti come Ian Kaer, Martha Rosler, Eva Marisaldi e Paolo Icaro e alcune collettive come Sul Principio di Contraddizione, 2021 e Hic sunt dracones, 2022.