Kaspar Machine è un progetto di ricerca artistica intermediale, una collaborazione tra poesia, arte sonora, disegno, videoproiezione e teatro. Partendo dal mito dell’enfant sauvage, si propone di esplorare la soglia tra selvaggio e tecnologico nella nostra contemporaneità.
Frutto di Residenza Poietica – progetto di Amalgama in collaborazione con Fondazione Merz con il sostegno di Compagnia di San Paolo -, Kaspar Machine si articola in tre momenti performativi: due performance, concepite come interferenze sotterranee, emergeranno l’11 giugno nel cortile della Fondazione Merz.
08/06 – Kaspar Machine | Interferenza 1, @Fondazione Merz, h. 11
09/06 – Kaspar Machine | Interferenza 2, @Fondazione Merz, h. 17
11/06 – Kaspar Machine | Performance, @Fondazione Merz, h. 21
“Oggi più che mai, in un mondo sempre più barricato e codificato, abbiamo bisogno di aprire spazi di interferenza in cui esplorare le nostre sensibilità, in cui mettere le nostre armi – le nostre arti – alla prova di un territorio comune. E questo territorio è quello del limite, della soglia che congiunge i linguaggi e le forze in gioco, un territorio che dobbiamo scoprire e rivendicare, perché è forse l’unica soluzione per fare un’arte che non sia imballata fin dal principio nei suoi stessi codici, incapace di sfuggirsi e di ritrovare la sua dimensione collettiva. A quest’idea dell’arte a compartimenti stagni noi vogliamo rispondere con una chimera, una macchina selvaggia. Crediamo che la poesia debba rivendicare costantemente la sua natura ibrida, negare il paradosso che l’ha costretta su carta e diventare voce, negare la macchina tipografica e rifarsi linguaggio visivo, proiezione, spazio d’azione e di ricerca. La poesia è quel marchingegno che ci permette di rimescolare i corpi, quel laboratorio dei linguaggi che reintroduce rumore e chiarezza al contempo nel pensiero. Per questo vorremmo realizzare questa macchina, celibe o nubile che sia, plurale desiderante e selvaggia, per riportare di nuovo la poesia al suo spazio e al suo tempo: cioè la soglia e l’adesso” (Gabriele Stera, Martina Stella, Zoé Fouquoire).
Una performance di Gabriele Stera (Poeta Performer), Martina Stella (Visual artist) e Zoé Fouquoire (Regista).
In collaborazione con Miriam Podgornik (Attrice), Jean Philippe Albizzati (Attore), Garance Aubouin (Costumista), Franziska Baur (Improvvisazione).