La Fondazione Merz ripropone per il secondo anno un ciclo di tre appuntamenti durante i quali il pubblico viene condotto all’ascolto e all’interazione con ospiti d’eccezione appartenenti a ambiti artistici differenti. Attraverso concerti, dialoghi e pièce teatrali i protagonisti di Scusi, non capisco, invitano a entrare nei loro mondi, nel tentativo di innescare una riflessione profonda, ma non seriosa, sul contemporaneo. Come affrontare la perplessità, lo smarrimento e anche la diffidenza di fronte a forme mai viste in un museo di arte contemporanea, suoni mai sentiti in un concerto di musica sperimentale, parole mai immaginate durante una pièce di teatro d’avanguardia? Nell’espressione contemporanea non c’è quasi nulla che ci rassicuri, che ci sia familiare e quindi riconoscibile; i linguaggi nuovi sembrano una deriva pericolosa, eppure il bisogno di capire prevale sempre. Piuttosto serve mettere la propria curiosità e il proprio spirito nella disponibilità di aprirsi a “sentire”, come propria, l’esperienza collettiva della creazione.
Achille Bonito Oliva e Andrea Zalone, due personaggi accomunati da una pungente ironia, sono i protagonisti del primo appuntamento. Achille Bonito Oliva, storico dell’arte, critico, curatore, scopritore dal grande intuito di talenti notevoli, studioso a cui l’arte non può nascondere nulla, affabulatore e disvelatore dei meccanismi dello spirito che determinano la creazione di un’opera d’arte. Andrea Zalone personaggio noto del teatro e della televisione, accattivante e contagioso, padrone del linguaggio ironico e graffiante che determina gli umori di un pubblico sempre più esigente. Diretto e quasi istituzionale nelle domande da copione, definisce il profilo di uno spettacolo attraverso la sua scrittura pungente e molto divertente.