Fondazione Merz

Mostre

Passate

Sol LeWitt – Mario Merz

1 aprile – 15 ottobre 2006

“La storia è artista, è lei che annoda i simboli attraverso il tempo. Tutte le immagini dei secoli, tutta l’iconografia conosciuta, formano ora un orizzonte circolare. È l’anello della contemporaneità. Tutti i simboli conosciuti e conoscibili risultano adesso contemporanei tra loro e contemporanei del tutto. Quell’anello ha per centro un abisso. Anche il simbolo d’altronde vive per costituzione la rottura, la scissione, l’intervallo del vuoto. (…) L’arte di LeWitt si è distaccata su quella di Merz, l’arte di Merz ha attraversato quella di LeWitt, nell’esultanza della loro diversità. È stata una mostra dialogica, il dialogo ha aperto una corrente empatica di oralità tra cose che erano compresenti”.

Tommaso Trini commentava così la mostra LeWitt Merz alla Galleria Pieroni di Roma nel dicembre 1985, con parole che possono rappresentare l’essenza del progetto della Fondazione Merz, che intende alternare alle esposizioni “scientifiche”, mostre “a confronto” tra il lavoro di Mario Merz e quello di altri artisti, basate sul dialogo, sulla coesione progettuale, sulla condivisione dello spazio.

È stato quasi naturale, dopo circa vent’anni da quel primo esperimento di compenetrazione di opere dei due grandi artisti “in una armonica dissomiglianza”, decidere di affidare a Sol LeWitt l’inaugurazione del primo progetto espositivo delle mostre “a confronto”.

La scelta di Sol LeWitt è stata motivata da diverse ragioni, non ultime l’amicizia e la profonda stima che ha sempre legato i due artisti e soprattutto la capacità che hanno avuto più di una volta di esporre insieme, ma contemporaneamente di essere autonomi con le proprie opere.

Il più importante rappresentante dell’Arte Minimale in Europa e in America condivide lo spazio della Fondazione Merz, fortemente caratterizzato e allo stesso tempo “invisibile” con la sua architettura pura ed essenziale, con le forme e i materiali di Merz.